Caltagirone sorge a 611 metri su una cima dei Monti Erei che dal centro della Sicilia si sviluppano verso sud-est, saldandosi proprio qui con gli Iblei. La città si estende per le pendici a mezzogiorno di tale altura, avendo nel tempo inglobato la collina di San Giorgio a levante e poi quella adiacente di S. Francesco d'Assisi a cui fu collegata nel XVI secolo da un grandioso ponte. La città, che attualmente conta circa 39.000 abitanti, è la seconda, dopo il capoluogo, della provincia di Catania, da cui dista 76 Km. per la strada rotabile e 91 Km. per ferrovia. La sua origine antichissima è testimoniata da reperti e documenti numismatici ed artistici che la rivelano come una delle numerose città sicane o sicule o greco-sicule. Anche nel territorio si sono rinvenute monete greche e sicule, oltre al ricco materiale ceramico e metallico che si trova presso il Museo Archeologico di Siracusa, i Musei Civici e il Museo della Ceramica di Caltagirone.
Testimonianze monumentali della remota presenza umana nella zona, sono le necropoli preistoriche della Rocca, della Montagna, del Salvatorello, delle Pille e gli abitanti siculo-greci di S. Mauro, Altobrabdo, Piano Casazze e altri..
Le emergenze più significative e rappresentative della ricostruzione sono: la Chiesa di S. Maria del Monte, al termine della monumentale omonima Scala; la Chiesa di S. Giacomo Apostolo, Patrono della città, una delle prime riedificate dopo il terremoto; la Chiesa di S. Giuseppe, ai piedi della Scala di S. Maria del Monte, ricostruita su progetto di Rosario Gagliardi; il vasto Complesso Conventuale dei Domenicani che, con la Chiesa di S. Domenico, crea uno spazio altamente scenografico contrapponendosi alla Chiesa del SS. Salvatore; la Chiesa di S. Chiara anch'essa di Rosario Gagliardi; la Chiesa del Gesù e il Convento dei Gesuiti; la gagintesca Corte Capitaniate, realizzata tra il 1587 ed il 1601, raro esempio di architettura civile superstite alle distruzioni del terremoto del 1693; il Carcere Borbonico, dell'architetto siracusano Natale Bonaiuto, uno dei più interessanti e preziosi esempi di tipologia carceraria settecentesca, oggi sede del Museo Civico; il Monte delle Prestanze, anch'esso del Bonaiuto; il Monastero di S. Stefano e la Chiesa annessa con le finte vetrate in maiolica; il Convento e la Chiesa di S. Francesco d'Assisi, collegati alla città dal grandioso Ponte seicentesco, che incornicia il barocco Palazzo dei Principi di S. Elia; il Tondo Vecchio, dell'architetto Francesco Battaglia; il Teatrino, elegante e scenografico belvedere sulla città, costruito nel 1792 dall'architetto Natale Bonaiuto, attuale ingresso del Museo Regionale della Ceramica.
Per tutto il '700, l'800 e il '900, la città ha sempre svolto un singolare ruolo politico, sociale e culturale; quest'ultimo espresso anche da diverse istituzioni museali, tra cui particolarmente importanti sono i Musei Civici, costituiti da: Museo al Carcere Borbonico; Mostra Civica Naturalistica di S. Gregorio; Galleria Civica d'Arte Moderna e Contemporanea all'Ospedale delle Donne e Museo delle Ville Storiche Caltagironesi e Siciliane a Villa Patti. Emblematico è il Museo della Ceramica, considerato che la produzione artistica e artigianale della ceramica costituisce da millenni un elemento presente in tutte le manifestazioni della cultura locale, dall'architettura, all'arredo urbano, al folklore.
Numerose sono le manifestazioni, religiose e no, che si svolgono in città evidenziandone l'aspetto barocco e scenografico. Tra tutte si segnalano: "La Scala Infiorata", allestita la penultima domenica di maggio e consistente in un grande disegno realizzato con vasi fioriti lungo i 142 gradini della Scala di S. Maria del Monte in onore della Madonna di Condomini che si festeggia il 31 maggio con la "Rusedda", processione cui partecipano i carri siciliani e i trattori addobbati; la Festa del Patrono San Giacomo, il 25 luglio, che è la festa religiosa più importante della città, con messa solenne, processione e corteo storico del Senato Civico in costumi settecenteschi; la Rievocazione storica dell'ingresso del Conte Ruggero il Normanno in Caltagirone, con la quale si ricorda un evento incisivo per la storia dell'Isola e della Città, legato alla fine della dominazione araba e all'avvento di quella normanna; la Scala Illuminata, che si realizza il 24, 25 luglio disponendo lungo la Scala di S. Maria del Monte, simbolo della città, secondo un disegno che cambia ogni volta, circa 4.000 cilindri di carta colorata con lucerne ad olio che accese nel buio della notte formano un tappeto di tremule luci; il Natale, allorché Caltagirone diventa la "città del presepe", con allestimenti di presepi di ceramica nelle botteghe e mostre in cui si espongono presepi in terracotta di moderna produzione e di maestri del passato.